Una vita

Secondo Tolstoj, il romanzo Una vita di Guy de Maupassant, rappresenta la massima espressione narrativa francese dopo I miserabili di Victor Hugo. Scritto nel 1883 nasce come romanzo d’appendice, la storia narra la vita di una donna, dal momento in cui il suo cuore si sveglia, fino alla morte.
Giovanna è una giovane aristocratica, che va a vivere nel 1819 presso la residenza dei “Pioppi” della famiglia, in una casa lasciatagli in eredità dal padre vicino alla località normanna di Yport: qui vive giorni felici carichi di sogni e di aspettative per il futuro. Dopo solo tre mesi di fidanzamento va in sposa al visconte Giuliano de Lamare di cui è platonicamente innamorata, ma, appena tornati dal viaggio di nozze, la sua vita reale prende inaspettatamente una piega ben più dolorosa. Il marito si rivela ben presto per quello che è realmente, si trasforma di colpo e diventa crudele, meschino e oramai del tutto indifferente alla vita coniugale. Quando Giuliano muore tragicamente ucciso dal marito della sua nuova amante durante una tempesta, Giovanna riversa allora il suo affetto e il suo amore sul suo unico figlio.
All’età di quindici anni però il ragazzo comincia a condurre una vita disordinata, contraendo forti debiti di gioco ed innamorandosi di una prostituta che lo convince a fuggire in Inghilterra per evitare i creditori. Giovanna ormai ridotta sul lastrico e travolta dalla depressione, a partire dalla morte del padre è costretta a vendere la residenza dei “Pioppi” e tristemente si trasferisce presso una casa di campagna. Finalmente, dopo molte sofferenze, può riempire le sue giornate e consolare i propri dolori grazie alla nipotina, affidatagli dal figlio dopo la morte della madre di parto. Giovanna comprende così che la vita, qualunque vita, non è mai del tutto buona o cattiva, la donna provata dalle molte vicissitudini dell'esistenza, grazie all’affetto per la nipote, riscopre il gusto della vita.