Nell'audio documentario Il sogno di una cosa abbiamo cercato di ricostruire, attraverso diverse testimonianze inedite, una storia poco conosciuta accaduta nell'immediato dopoguerra.Tra il 1946 e il 1947, qualche migliaio di persone emigra dal Friuli Venezia Giulia verso l'appena costituita Repubblica federativa socialista jugoslava. Alcuni partono alla ricerca di un lavoro, ma la maggior parte è spinta da motivazioni politiche e ideali: vogliono andare a costruire la nuova società socialista.Tuttavia, dopo pochissimo tempo dal loro arrivo in Jugoslavia, come un fulmine a ciel sereno, arriva la scomunica di Tito da parte del Cominform, l'organismo internazionale voluto da Stalin. A quel punto, i friulani e i monfalconesi si schierano quasi tutti dalla parte di Stalin e Togliatti contro il Maresciallo Tito.E' la fine di un sogno.La gran parte di loro rientrerà quasi subito in Italia. Alcuni, accusati di attività contro lo stato jugoslavo, saranno processati e condannati a lunghe pene detentive da scontare nelle terribili carceri jugoslave per la rieducazione dei cominformisti.Ne Il sogno di una cosa, Nidia, Noemi, Renata, Ermanno, Gigi, Mario e Spartaco ricordano, a quasi 60 anni di distanza, la loro esperienza in Jugoslavia.
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